Esistono soluzioni per riscaldare casa che uniscano convenienza, efficienza e riduzione dell’inquinamento? Sì, e i caminetti a bioetanolo sono una di queste. Ma bisogna fare chiarezza su alcuni aspetti, compresi quelli relativi al funzionamento, alle normative italiane in materia e all’efficienza di questi caminetti.
Una prima premessa è d’obbligo: i caminetti a bioetanolo sono una soluzione integrativa, che vanno quindi ad aggiungersi ad un impianto di riscaldamento già esistente che, oltre a migliorare la qualità e a ridurre gli sprechi, offre un’ottima soluzione anche dal punto di vista estetico.
I vantaggi
Il primo grande vantaggio dei caminetti a bioetanolo, a differenza di altri sistemi ‘bio’ è quello di utilizzare una fonte non inquinante, che non aggiunge sostanze nocive nell’aria. Inoltre, come detto, questo tipo di impianto è una soluzione integrativa economica, ideale per ambienti piccoli e che permettono di ottenere ottimi risultati senza doversi preoccupare di pulire la canna fumaria o di dover alimentare continuamente il caminetto con la legna. Anche la bellezza e l’eleganza di questo tipo di soluzioni sono aspetti da non trascurare, in quanto permettono di valorizzare un ambiente o di non rovinarlo posizionandovi all’interno un corpo estraneo.
Come funzionano i caminetti a bioetanolo
La fonte di alimentazione di questi sistemi è il bioetanolo, un elemento a base di alcool etilico denaturato, ottenuto da un processo di fermentazione vegetale. Tali caminetti utilizzano un serbatoio contenente pietre porose imbevute di alcol etilico denaturato che generano la combustione dei vapori. I caminetti a bioetanolo producono solamente vapore acqueo e CO2 e per questo motivo non richiedono la canna fumaria.
In termini di efficienza l’assenza della canna fumaria, inoltre, aumenta la resa di questo sistema, in quanto molto spesso queste, oltre ai prodotti di combustione, disperdono molto calore. Un litro di bioetanolo genera una fiamma che mediamente dura 3-5 ore. Per riscaldare più ambienti con lo stesso caminetto è possibile optare per un sistema di canalizzazione in grado di diffondere, senza dispersioni, il calore generato.
In commercio esistono diverse tipologie di caminetti a bioetanolo, raggruppabili in tre macro categorie: caminetti da terra, caminetti ad isola, caminetti sospesi. È importante ricordare che per il funzionamento di questi sistemi di riscaldamento è fondamentale predisporre una presa d’aria esterna, in quanto una prolungata combustione consuma l’ossigeno all’interno dell’ambiente.
Le norme di legge
La normativa italiana regolamenta la sicurezza dei caminetti a bioetanolo tramite la norma UNI 11518, redatta dal Comitato Termotecnico Italiano (CTI). Tale norma stabilisce quali caratteristiche, indicazioni funzionali e tecniche ogni impianto deve avere. Al momento dell’acquisto è fondamentale verificare che sull’apparecchio sia presente l’etichettatura che attesti la conformità del dispositivo alla normativa del CTI.
Risparmi sui costi e sui consumi
Come abbiamo già detto uno dei vantaggi dei caminetti a bioetanolo è il notevole risparmio sui consumi energetici. Inoltre è possibile ottenere sconti e vantaggi anche sull’acquisto di queste apparecchiature. Per l’acquisto e per l’installazione di impianti di riscaldamento che migliorino l’efficienza energetica di un immobile sono spesso previste delle agevolazioni fiscali e delle detrazioni (fino al 65%) che permettono di abbattere i costi per questo tipo di soluzioni.